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prefazione 17

dell’arte moderna, troppo preoccupato della diffusione di determinati ingredienti pittorici, se contribuisce tuttavia a rendere meno cruda la mancanza di una guida alla formazione di quel criterio tecnico che è il fattore più sicuro della durabilità di un dipinto, ed ha l’incontestabile merito di avere delineato nella sua Scienza della Pittura le traccie da seguirsi dall’artista nuovo per tale scopo, nei riguardi dell'impiego delle materie coloranti per l’imitazione del vero è troppo inferiore all’assunto perché occorra dimostrarlo.

Le questioni tecniche non si risolvono né con silenzi sdegnosi, né con frasi sentimentali, né con motti di spirito, ed occorre ben altro a percorrere le vie dell’arte, che dei maestri che si sentano in obbligo di far ridere gli allievi, o degli allievi che non possono studiare senza annoiarsi.

Insieme al problema della conservazione della propria opera un altro se ne innalza quindi, non meno grave per l'artista, che provvedendo alla durabilità materiale del dipinto, senza preoccuparsi del fine principale dell’arte, verrebbe a rendere inutili le sue fatiche, non valendo la pena di conservare ciò che è indifferente sia distrutto.

Le precauzioni della scelta del materiale e dei modi migliori d'impiego non potendo avere per scopo finale la conservazione dei cattivi dipinti, ma la più lunga durata delle opere d’arte, e non potendosi separare la qualità di un colore di essere resistente alle molteplici azioni del tempo dalla proprietà di essere idoneo ad esprimere qualche effetto del vero, entrerà nel dominio delle tecniche dell’arte anche .lo studio delle cause concorrenti a questo effetto, giacché a raggiungerlo contribuiscano le condizioni stesse che servono alla durabilità dei colori, e tanto più diretto sarà il dominio tecnico, quanto l'adattamento meccanico del