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* iv *

mente, che irragionevole non sarà l’accusa, ma vagliami per mia difesa, che a me pareva necessario l’abbracciare questa occasione di mostrar al publico i sentimenti della mia riverenza, e dirò ancora della gratitudine per tanti titoli da me dovutale. In quale altra maniera io giovine e non atto per l’età e per l’inesperienza a’ publici impieghi poteva, se non dedicandole i primi acerbi parti del mio ingegno, corrispondere a tanti atti d’incomparabile gentilezza e benignità, ch’Ella fin da’ primi momenti del suo arrivo per la mia Patria felicissimo ha dimostrati, e tuttavia seguita a dimostrare verso tutta la mia Casa, e particolarmente verso uno de’ miei Fratelli, il quale ora impegnato nel più faticoso impiego, che dispensi questa Città, si pregia e compiace tanto esercitarlo sotto il suo glorioso Reggimento, da cui va egli predicando di ricevere ogn’ora e grazie sì copiose e sì giovevole protezione? Ma che dico la mia Casa e mio Fratello? La Città tutta, e tutti gli ordini da i più cospicui a i più infimi non finiscon mai di celebrare da per tutto con giustissime lodi in V.E. zelo indefesso, giustizia, generosità, carità, e di benedire il