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* xvii. *

Ambo leggiadri, e nel fiorir de gli anni.
245Non i talari a le veloci piante
Avea Mercurio ancor: nè gli anelanti
Destrier guidava per le curve vie
De l’Olimpo sereno il biondo Apollo
Di Titan su la terra i rai spargendo,
250Insigne solo per le chiome d’oro,
E la gemmata, che sul molle fianco
Da i bianchi omeri scende, aurea faretra.
Vuole il gran Genitor, che questi soli
Pugnin fra loro con opposte gare
255Ne la giocosa guerra, e l’uno e l’altro
Qual più parte gli aggrada a guidar prenda;
E degni premj al vincitor prepara.
I primi Dei s’assisero; de gli altri
Minori in piede la confusa turba
260Si sparge intorno; ma si guardan tutti
Da l’additare a i Giocator col cenno
O con la voce i preveduti colpi,
Come prescrive il fatto accordo, e come
Del sommo Padre il gran comando impose.
265Si cerca al fin cui pria mover sua schiera,
E i rischi provocar del novo Marte
Tocchi, e spinger qual vuol de’ suoi Guerrieri
Contro il nemico; de la bianca Armata,