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Ed il dissidio non era di sostanza, ma solo di forma, giacchè tutte quelle libertà che si possono avere in una repubblica, si hanno perfettamente eguali anche con una monarchia costituzionale, come ne dà un’ampia e luminosa prova la nostra stessa Italia, che, in fatto di libertà, può ben essere con ragione invidiata da alcune repubbliche dei due mondi.

Per contro i tristi, a cui s’aggiunsero poi anche quei pochissimi onesti sì, ma ambiziosi a cui la libertà non basta se da loro soltanto non la si ripete, o se ad essi non è fatto un posto che loro talenti, trovatisi delusi nelle loro speranze, non si sono punto acquetati, e sfruttando a loro pro, assai più d’ogni altro, l’ampia libertà di cui al presente si gode, se ne fecero aspri censori, ne varcarono, come ne varcano tuttodì, i giusti confini passando alla licenza e convertendosi in veri tiranni. E son dessi veri tiranni perchè, intolleranti delle altrui opinioni, non colla persuasione e coll’addurre buone ragioni, ma colla violenza del linguaggio e persin col ferro e col fuoco tentano attuare ed imporre i loro pravi disegni.

La maggior parte poi di questi malcontenti si sono affigliati alla suddetta lega internazionale, che si ebbe l’ardire di qualificarla, con solenne menzogna, congresso della pace, mentre che stabilì per programma della sua azione la guerra più atroce contro la società. Questa lega attualmente va di giorno in giorno estendendo le sue ramificazioni per modo, che tanto in Europa, come nella lontana America, non havvi regione, non havvi provincia in cui siffatto malefico sodalizio non sia organizzato e già faccia sentire i funesti effetti della settaria sua azione.

E quantunque in Italia, assai men che altrove, questo malanno abbia sin qui potuto attecchire, tuttavia sarebbe stoltezza grave il voler dissimulare il pericolo che sovrasta anche ai popoli della nostra Penisola; e vuole prudenza di attenersi alla nota massima di buon governo, che dice: si vis pacem, para bellum.

Questo settario lavoro però, che è in parte palese, in parte occulto, e che ha per pretesto di voler livellare le sociali disuguaglianze per fare che tutti ad un sol tratto