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libro quinto. 107

Di raccolti cammini, a cui ronzando
Spesso e volando, abbrucian l’ale e i corpi.
335Qual se per caso alcun fra le conteste
Compagini talor d’armata nave
S’apprende il foco nella negra polve,
Che di folgore in guisa, il fiammeggiante
Incendio scoppia e tuona la ruina:
340Nella ciurma infelice, orrendo a dirsi!
Cade la strage: e chi, sbarrato il ventre,
Fuor dimostra gli entragni; e chi del capo
Scemo vi giace, e chi d’un braccio è manco,
E chi de’ piedi, e mutilato e guasto
345Nelle misere membra: a quella immago
Vedrai riarsi quegli insetti e morti.
Spettacol miserabile e crudele
Al Samio, liberal d’alma e di senso
Umano ai bruti; a cui per vie mal note
350Tragittava dell’uom la non mortale
Anima, e in disugual sede ponea
Questa diva fiammella, e dagli Eterni
Creata cosa. Ond’empio e disonesto
Fu l’innocuo versar sangue dei bruti;
355Nè all’apprestate mense, a cui tributo
Reca l’ovil di pingui ostie e vivande,