Pagina:La morte e l'immortalità - Feuerbach, 1866.djvu/38

14

se un cadavere potesse rivivere; come se un fiume potesse ritornare sui monti da dove scende al mare, come se venti e più secoli di lagrime e di sangue versato dagli uomini in tante lotte atrocissime dovessero in ultimo spuntare a questo di ribadire a prò di pochi alcuni privilegi che qui meglio al caso nostro si direbbero sagrilegi!!

Or bene, e noi appunto da tutto questo inferiamo che uno spirito novello informerà ormai l’uman consorzio, uno spirito benefico e rigeneratore che saprà liberarci dall’antico caos disgustevole d’errori, di contradizioni, di contrasti, che ci ha finora in tanti modi tribolati ed oppressi.

Ogni qual volta l’umanità spinge decisamente un passo innanzi sull’arcana e progressiva via che percorre; accade la ripetizione di un fenomeno; di questo cioè, che gli uomini tuttavia pressentendo la indeclinabile imminenza di un generale e radicale cangiamento nei tempi, pure come convulsi, e stralunati si attaccano disperatamente ai principj ed alle massime del passato il quale così perdura tentennando buona pezza prima di sparire affatto dal mondo.

Ma agl’occhi di un intelligente osservatore della natura e della storia, nulla d’inesplicabile ha un tal fenomeno, o di straordinario.

Di fatti, agli occhi di un uomo volgare ed incaponito nella miserabile cerchia delle sue simpatie ed antipatie, l’ultimo stadio del passato confinante col presente, sta quasi come un che di diffinitivo ed assoluto, come il complemento, l’apice della storia.

Per accertarsi e misurare il movimento del globo ter-