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Museo, di Orfeo ec.; acciocchè io lasci quelli de’ santi uomini più degni di lode, perchè è altra operazione.» Quest’altra operazione non so qui spiegarla. Forse, alta operazione, cioè operazione celeste?

Ivi. «E a volere essere nobilitato di così fatti titoli (di quelli cioè, onde vennero in riverenza e ammirazione Museo, Orfeo, Platone, Aristotile, Omero ed altri) con molta fatica si fa quello, perchè si va nelle composizioni, dalle quali altri è nel chiaro lume condotto.» Altri di me più pratico correggerà questo passo, di cui non so dare veruna emendazione che mi soddisfi. Che mai vuol dire quel perchè si va nelle composizioni? Nol so davvero. Forse, che si ha in quelle composizioni?

Pag. 45. «Sento nondimeno, a lui essere una mirabile attitudine nella litteratura, a lui da natura stata conceduta.» Direi: sento nondimeno, a lui essere una mirabile attitudine nella litteratura da natura stata conceduta.

Ivi. «E checchè si dica il suo Coridone, le cose vulgari non possono fare uno uomo litterato; nondimeno dalla pigrizia vulgare possono alquanto separare uno uomo studioso, ed in alcuna agevolezza guidare a’ più alti studi; i quali avere levato questo uomo dalla feccia plebeia non negherò: a quelli che sono di fama degni essere condotto, non confesserò: perocchè in nullo santo studio lui mai avere studiato è cosa manifesta.» Parmi che debba dirsi, e con alcuna agevolezza; ed anche, a quelli che sono di fama degni averlo condotto. Ma avendo pronunciato il Boccaccio la gran sentenza, che le cose vulgari non possono fare uno uomo litterato: e che perciò l’Acciaiuoli erasi nelle lettere le-