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gli altri luoghi più vicini a Messina: e non vi fu inespugnabil fortezza che non cadesse sotto le mani de’ liberatori, non città o terra che non li seguisse. Ricorda pur la tradizione, e d’oggi in poi il proverà anche un documento, come il castel di Sperlinga, capitanato da Pietro Lamanno, solo in tutta l’isola facesse lunga difesa, per virtù del presidio, e fede de’ terrazzani; che passò poi in proverbio: «Ciò che ai Siciliani piacque, Sperlinga sola negò;» e il popolo tuttavia punge con tal motto chi discordi da un voler comune. Onde i soldati del presidio e i terrazzani n’ebbero sorte diversa; e ciascun secondo suo merto: i primi lodati e guiderdonati dal governo angioino1; i secondi passati appo la nazione con ingrata memoria, per tal pertinacia in un reo partito, che non merta dirsi costanza. Ma da queste poche centinaia in fuori, è maravigliosa la unanimità di quegli antichi nostri; tanto più, quanto eran prima, e furon appresso del ricordato periodo, straziati da divisioni municipali, e tutte nel vespro si tacquero; anzi Messina generosamente si die’ al movimento comune, non ostante che allora il vicario di re Carlo sedesse in Messina, e che dopo il vespro Palermo ripigliasse l’influenza antica nel governo dell’isola. Ma la unanimità nelle grandi masse agevol è per uguaglianza di brame e forza di esempio. E per tal cagione i fatti di Palermo con le medesime sembianze nacquero successivamente in ogni luogo, e si ebbero i medesimi ordini, de’ quali or faremo parola.

  1. Quod Siculis placuit, sola Sperlinga negavit, ho inteso dire cento volte da quei che amano i motti latini. Il popolo con maggior vivezza suol dire solamente: «Sperlinga negò.» E questo proverbio parmi testimonianza istorica sì valevole da correggere gli scrittori contemporanei che tacquero il caso di Sperlinga; i nazionali per non perpetuare una memoria spiacevole, gli stranieri per non saperla. Il docum. XIII. mostra che alcuni soldati di Carlo si eran lungamente difesi nel castel di Sperlinga, il che sarebbe stato difficilissimo senza la volontà degli abitanti.