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CAPITOLO VII


Sommario: I giornali — Loro forma e contenuto — I giornali commerciali e il Giornale delle Due Sicilie — L’Omnibus — Verità e Bugie — Il Nomade — Il Diorama — L’Epoca — Le Riviste — Gli epigrammi e gli epigrammisti — Genova, Caccavone, D’Urso e Proto — Vincenzo Torelli e l’attentato contro dì lui — L’Iride e il Secolo XIX — Giornali minori — Lo polemiche letterarie - Duello fra Cammillo Caracciolo e Luigi Indelli — Le Strenne — Poeti e poetesse — I Teatri — Il San Carlo e il Fondo — I maggiori spettacoli di quegli anni — Giuseppe Verdi citato in tribunale — Verdi e la Penco — I Fiorentini e Adamo Alberti — La compagnia dei Fiorentini — Lo Sadowski, Majeroni, Bozzo e Taddei — Povertà degli allestimenti scenici — La Saffo e la Gaspara Stampa — La Fenice, il San Carlino e il Sebeto — I filodrammatici — I teatrini di casa Lucchesi Palli e Proto Cicooni — La Stella di Mantova al teatro del conte di Siracusa — Interessanti particolari — Un motto del Re — I filodrammatici superstiti — Un dono da gran signore.


Il tipo del giornale napoletano, in quegli anni, fu quasi esclusivamente letterario e la maggior parte l’occupavano i teatri. Il giornale era la sola palestra che si presentava ai giovani, desiderosi di salire in fama. Non mancavano buoni articoli di scienza e recensioni di nuovi libri, polemiche e critiche fatte con garbo. Abbondavano le sciarade, le epigrafi, gli epigrammi, le poesie e le necrologie. Di cronaca locale neppur l’ombra, e la politica confinata tra fatti e cose diverse, o diluita in riviste settimanali che illustravano gli avvenimenti del Giappone e degli Stati Uniti, o riferivano senza commenti, quando ne avevano il permesso dalla polizia, le notizie ufficiali del Regno e degli altri Stati d’Italia: questi ultimi nella rubrica "estero„. Di politica interna, cioè delle notizie politiche del Regno, i giornali non potevano parlare altrimenti, che riproducendo quelle pubblicate dal giornale