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cercavo ad avere che il mezzo di essere ascoltato quando trattavasi degl’interessi del mio Sovrano. Si parlò del Coup d’état del 2 Xbre, e dissi, che a quello avevo spinto per quanto avevo potuto, e credevo di aver ben servito il mio Re e l’Europa, perchè quell’atto ci avea tutti salvati. Il conte di Nesselrode ne convenne pienamente, e disse che solamente L. Napoleone potea farlo e salvare l’ordine sociale. Ed io soggiunsi che non bisognava dimenticare il servizio che ci aveva reso; ch’esso era molto suscettibile per paura che si manchi all’onor della Francia e che temendo che i sovrani del Nord non sieno ben disposti per lui, non rompa interamente colla rivoluzione. Si parlò poi dello stato de’ partiti in Francia, e si convenne che le masse sono Napoleoniche come lo è l’armata. Domandai quali notizie avesse il conte di Nesselrode sul matrimonio colla Principessa di Vasa, e mi rispose che mancava di dettagli, ma che lo credeva mancato.


17 settembre 1852.


Ieri sono andato a Caserta, ove S. M. teneva udienza. Entrato nella camera, il duca d’Ascoli ed il principe di Jaci mi han fatto avanzare per far si che il Re mi vedesse. Di fatti S. M. mi salutò colla mano parlando con un Vescovo e dopo aver parlato all’Intendente di Salerno, mi fece entrare nel suo gabinetto, e facendomi sedere gli raccontai la mia conversazione col Nesselrode. S. M. mi disse: “appena il Principe L. Napoleone si dichiarerà Imperatore, voi lo riconoscerete senza attendere altro; e în questo senso saranno le istrugioni che vi darò per iscritto„.

Parlando del viaggio del Principe Presidente e del di lui arrivo pel 26 e 26 a Marsiglia, emisi l’idea di mandare una fregata con un generale per complimentarlo.

S. M. prese a volo l’idea che sarebbe render la politezza (sic) fatta di mandar qui la squadra francese per Piedigrotta, e mi disse: “ci penserò e forse partirà pel 22 sotto pretesto di andare a Gaeta„. S. M. mi riparlò di Thomas d’Ajou che era all’udienza. Egli fa ora il disgustato della politica. Mi parlò pure degl’intrighi Austro-Russi, de’ quali Sabatelli è la chevillauvriere, come pure della maldicenza contro il governo, di cui è centro la casa Torella.

19 settembre 1852.


S. R. M.


Signore,

Credo opportuno non lasciare ignorare a V. M. che jeri sera Mr. Barrot mi disse: je viens de recevoir la certitude que le Piemont et la Toscana envojent complienter le Prince President à Toulon, et il me parait convenable... Lo interruppi, e gli dissi: mon cher Mr Barrot, s’il s’agit de convenances, soyez sur que le Roi y aura pensé avant