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sono i più bei giorni della mia vita„. La stanza, dove dormì il Re, fa chiusa dal Pino e mostrata, a quanti vi capitavano, con le parole: "questa è la stanza del Re„; ma dopo il 1860 non lo disse più.

Ferdinando II giunse a Reggio nelle ore pomeridiane del 20 ottobre e da Villasangiovanni egli passò passò sotto molti archi di frasche, disposti lungo la strada, specialmente nei villaggi di Santa Caterina e dell’Annunziata. Lo seguiva una scorta di guardie d’onore. Erano ad attenderlo all’Intendenza parecchi gentiluomini del paese, col sindaco alla testa e, tra questi, diversi che avevano avuto taccia di liberalismo ideale. Mentre costoro stavano nella prima sala del palazzo, sopraggiunse Alessandro Nunziante che precedeva il Re di qualche ora. Entrò nella sala senza nemmeno rispondere ai saluti, cercò d’aprire una porta, e poichè questa resistette, anzichè ritentare la prova, l’apri con un calcio. Pareva un forsennato. "Ma questi è pazzo„, disse don Diego Logoteta, e si avanzò forse per fermarlo; ma il barone don Antonino Mantica afferrò l’amico per la coda della marsina e lo trattenne, dicendogli: " Ma che volete compromettervi?„.

Il sovrano si recò difilato al duomo, e tornandone, proprio di fronte all’Intendenza, successe un fatto veramente strano. Tre persone fermarono i cavalli della carrozza reale, mentre una quarta si avvicinò audacemente allo sportello, e levando in alto un pane di terza qualità, e battendo colla mano sul ginocchio del Re, gli disse: "Maestà, ecco il pane che mangia il popolo„. Ferdinando, riavutosi dalla prima sorpresa, lo afferrò per il collo, e dicendogli: "Nè, caprè1 — alludendo alla barba che portava sotto il mento — vedi che ti faccio dà ’e legnate„ lo consegnò alle guardie. Era un tal Pellicano, soprannominato paddazza, cocchiere del consigliere d’intendenza Giacinto Sasso, devotissimo al Re. Il fatto fece molto rumore. Si credette ad un attentato, e Alessandro Nunziante intimò al capitano di guardia sul portone del palazzo: "Arrestate chiunque vi si ordinerà di arrestare; sia pure l’arcivescovo„. Il Re, però, saputa la verità dell’incidente non ne fece gran caso; ma la sera non intervenne allo spettacolo di gala al teatro.


  1. Capretto.