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nente colonnello del 6° cacciatori, Ghio, il quale ad alta voce esclamò: “Mo le farria zumpà a capa pe l’aria a stu f....„1 — Il processo si chiuse con sette condanne a morte e nove all’ergastolo. Tra i condannati a morte fu il Nicotera.

Pochi giorni prima dello sbarco di Sapri, il comitato liberale, che poi si chiamò dell’ordine, voleva organizzare una piccola dimostrazione in piazza San Ferdinando, vicino alla reggia. Alla rianione in casa di Gennaro de Filippo intervenne anche Giuseppe Fanelli, mazziniano e capo dei pochi mazziniani di Napoli; vi fu ammesso per insistenza di Giuseppe Lazzaro, cognato suo. Si trovò presente anche Teodoro Pateras, il quale era stato a Venezia nel 1848, e tornato a Napoli, aveva aperto un piccolo negozio di abiti manifatturati, tra il vico D’Afflitto e il vico Conte di Mola, a Toledo. Era anch’egli mazziniano. Il Fanelli pregò, scongiurò di non tentar nulla prima di altri cinque o sei giorni, perchè stava per compiersi un fatto rivoluzionario dalla maggior gravità, senz’accennar quale. Egli era a conoscenza di tutto e amicissimo di Carlo Pisacane, che esponendosi a gravi pericoli, era andato, com’è noto, a Napoli, dimostrandosi deciso a compiere l’impresa a qualunque costo. Sembra che a Napoli nè il Fanelli, nè il Pateras, nè gli altri amici lo sconsigliassero, anzi avrebbero dichiarato di aiutarlo così in provincia di Salerno, come in Basilicata.

Di vivaci e violenti polemiche, e di atroci accuse di tradimento e di codardia fu cagione questo infelice tentativo di Sapri, dopo che il Nicotera e i suoi compagni di spedizione, fatti prigionieri a Sanza, e condannati a gravi pene, uscirono dalle galere. Il Fanelli e il Pateras furono fatti segno delle maggiori accuse, come quelli che, avvenuto lo sbarco, nulla fecero di quanto avrebbero promesso al Pisacane. Invece dai documenti, pubblicati dal Bilotti nel suo recente lavoro, risulta che il Fanelli fece per iscritto, dopo che il Pisacane fu partito da Napoli, quanto era in poter suo per distoglierlo; ma il Pisacane e il Mazzini non vollero sentir ragione e la spedizione fu decisa. Doveva farne parte Rosolino Pilo con altri audaci, ma, per un fatale contrattempo, il loro imbarco non potè avvenire. Le cause dell’insuccesso sono rivelate ampiamente

  1. Ora gli farei saltare la testa in aria a questo f....