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Un bruto, un empio | Agesilao tu fosti
Svenar tentasti | un essere sublime,
Orrenda infamia, | il nome tuo ci esprime.

L’impressione fra gli emigrati napoletani a Torino e a Genova fu immensa, e il nome del regicida albanese venne portato alle stelle dai giornali e cantato da due esuli, che scrivevano versi: Giuseppe del Re e Biagio Miraglia da Strongoli, e da una poetessa illustre, Laura Mancini Oliva. Il Del Re compose un "Carme„ pubblicato dalla tipografia Bianoardi, e il Miraglia un sonetto, che vide la luce in una sua raccolta poetica e patriottica, e la Mancini un’ispiratissima canzone.1 Il "Carme„ di Del Re levò rumore perchè, a insistenza del Canofari, fu imbastito un processo contro di lui per apologia del suicidio; ma difeso eloquentemente da Giuseppe Pisanelli, da Giacomo Tofano e da Diomede Marvasi, andò assolto. Il "Carme„ vai poco, perchè il Del Re non era poeta, e a titolo di saggio ne pubblico gli ultimi versi fra i documenti.2 Meglio ispirata è la canzone della Mancini3 che vide la luce in un fascicolo senza data, nè indicazione di oittà per non andare incontro ad un processo. Ma una vera apoteosi ebbe Agesilao Milano dopo il 1860. Innanzi tutto il dittatore Garibaldi assegnò una pensione alla madre e alle sorelle di lui, suscitando una protesta di Francesco II alle potenze, datata da Gaeta. E Mariano d’Ayala, che si era fatto iniziatore d’una medaglia oommemorativa di Milano e di Bentivegna, ne scrisse con sentimento e relativa misura nella sua "bibliografia militare„. Il barone Caprara dette alle stampe una immaginaria difesa del Milano avanti la morte; ed altri ed altri, perchè l’argomento si prestava; ma degno di speciale ricordo, venne in luce nel 1863 un poema addirittura, scritto da Giovanni Iatta di Ruvo, padre di Antonio e suocero di Giovanni Beltrani.4 Nel volume dei documenti è pubblicato un elenco di questi scritti, ma non garantisco che sia completo. L’ultima produzione è una tragedia, di cui è protagonista, naturalmente, il Milano, e sono personaggi Falcone, Fanelli, Dramis, Trioli, Isidoro Gentile, e... Ludovico Bianchini. È una

  1. Id. id, lettera di Guglielmo Tocci.
  2. Vol. III, documenti.
  3. Id. id.
  4. Id. id.