Pagina:La festa dello statuto in Pistoia.djvu/12


— 10 —
Signori


Il Sotto-Comitato pistoiese per la prima Esposizione italiana è lieto di avervi qui convocati, cittadini, espositori, operai, per dar compimento all’ufficio, che dalla Commissione reale gli era stato affidato, con la consegna dei premi, che in quella nobil palestra artistico-industriale ciascuno si meritò. — Invitato a tenervene breve discorso per l'assenza dell’onorevole presidente, che come in questa, rende oggi in altra missione util servigio alla patria, io me ne sento grandemente onorato: e mi compiaccio di potervi affermare, come gli espositori del nostro Circondario a questa italica mostra superassero ogni aspettativa, pel numero loro per quel de’ prodotti, e infine pe’ molti premi che conseguirono.

E di ciò, o Signori, le cagioni son da cercare, non che nelle convinzioni politiche, che ogni popolo più civile spronavano a prepararsi per ogni guisa a’ suoi nuovi destini, quanto pure nella esperienza che aveva ormai insegnato come anco nelle piccole mostre il concorso e l'emulazione valgano ad accrescere e migliorare le arti e le industrie.

Fra le parziali Esposizioni che l'Italia, in alcun de' suoi Stati, ne' recenti decorsi anni ne dischiudeva, un primo vanto per certo, dopo le Piemontesi, hannosi quelle che in Toscana furono aperte. E fra di queste mi gode l’animo di poter dire che ne ha pure uno primissimo la Pistoiese. Perocché nello stesso anno (1838) nel quale a Firenze l’Accademia dei Georgofili annunziò il primo esperimento di una Esposizione industriale dì tutta Toscana, l’Accademia di Scienze, Lettere e Arti di questa città, ripreso finalmente il corso di sue sedute, che un sospettoso e misero dispotismo per lungo tempo le aveva conteso, deliberava, che una Esposizione artistico-industriale del suo Circondario, per ogni tre anni da quello, nelle sue sale si dischiudesse. E voi, o Signori, già vel sapete come il numero degli esponenti e di quel de’ prodotti in ogni