Pagina:La favorita del Mahdi.djvu/313


311

studî a Chartum1 sotto i due celebri maestri El-Gouradchi e Abd-el-Ayim, figli dello sceicco El-Tayeb.

Non tardò a diventare un fanatico missionario dell’islamismo e credette essere il suo compito quello di paralizzare e distruggere il potere degli europei che impedivano il commercio degli schiavi e comandavano al vicerè d’Egitto di ricostruire l’antico impero arabo, di raggruppare attorno a sè tutti i credenti del profeta e di fondare una religione universale colla comunità dei beni.

Il 1868 lasciava Chartum, e si affigliava alla confraternita dei Sid-abd-el-Kader-el-Gilani, alleata alla famosa setta dei Senusi. Più tardi si recava a Tormamat, cinquanta miglia al settentrione di Chartum e vi fondava una scuola per propugnare le sue idee, ma ricevuto nel 1870 il titolo di fakir, l’abbandonava per ritirarsi nella rocciosa isola di Abat, che sotto il 13° grado divide il corso del Nilo.

Scavatasi una grotta, sul luogo stesso ove dicevasi che esisteva un tesoro, si metteva a praticare strane cerimonie, standosene per ore intere colle braccia tese in aria, i piedi nell’acqua e la faccia rivolta alla Mecca e piangendo continuamente sulla corruzione universale.

Colla sua pietà, colle sue penitenze, Ahmed non tardò a formare numerose schiere di proseliti fra i baggàra che abitavano lo sponde del Nilo.

Erano passati così dieci anni, quando un bel giorno l’anacoreta vide una barca attraversare il fiume e approdare alla sua isola. Era montata da una deputazione di baggàra.

Ahmed stava snocciolando la sua corona e con matematica regolarità, fingendo di nulla aver veduto.

  1. Pare che Mohammed Ahmed a Chartum negoziasse in belve. Anzi dicesi che egli abbia fornito di belve quasi tutti i giardini zoologici di Europa.