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dizioni della donna in faccia al diritto, nel libro, per me testè pubblicato, La Donna e i suoi rapporti sociali. Ardue tesi, delle quali cercavo la soluzione in una logica base di diritto, e la prova di essa soluzione riscontravo nelle imperfezioni, nelle contraddizioni, nei barbarismi delle leggi esistenti.

Ma ben poco avrei giovato al mio sesso, e non avrei che mediocrissimamente servito alla causa che propugno se, paga di avere invocato l’attenzione dei Corpi legislativi e delle genti logiche ed oneste, sulle miserrime condizioni nelle quali è costretta la donna sotto l’impero del Codice vigente (imperfezioni sulle quali Italia tutta è più o meno d’accordo dacchè se ne vuole riforma) paga, dico, di così poco, riposassi fiduciosa più che non vogliano ragione ed esperienza in una vittoria, che numerosi interessi, diffusissimi pregiudizii e secolari abitudini concorrono a rendere più che mai difficile, se non impossibile.

L’affermazione dei diritti della donna, in principio, è oggi voluta dallo spirito delle masse, e questo principio si è già incarnato nei costumi di tutti i popoli civili. Se l’uomo rappresenta la famiglia negli affari, la donna la rappresenta nella società. Del resto, non un marito che prenda oggi sul serio il dominio legale sulla persona della moglie, non un figlio che disconosca il diritto materno e non rispetti il voler della madre, laonde nulla più avrebbe a fare la legge che apporre al fatto la sua sanzione. E tanto più