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mancar di rispetto alla Commissione, della quale ho l’onore di far parte, esprimendo il dubbio che non tutte le sue proposte verranno accolte dal Governo e dal Parlamento e adottate dal pubblico. L’elogio verbale andrà ad esse pieno ed unanime, ma molte di quelle proposte tarderanno a tradursi in atto perchè incontreranno insormontabili ostacoli.

Ostacoli finanziarii, anzitutto: senza danaro, senza molto danaro, non si possono nè migliorare nè aumentare quegli istituti che dovrebbero essere come i porti ove si rifugiano i piccoli naufraghi della vita; e non si possono neppure utilmente organizzare tutti quegli altri provvedimenti d’assistenza all’infanzia abbandonata che dovrebbero essere come le dighe allo straripare della delinquenza infantile.

Vorranno il Governo e il Parlamento dare i milioni occorrenti? Ecco il mio dubbio.

Ostacoli sociali, in secondo luogo. Il sociologo o lo psicologo può additare la causa di un male, può anche indicarne la cura, ma non può imporla. Egli non è un chirurgo che possa sempre eseguire sull’ammalato l’operazione che lo salverebbe. Così, noi possiamo affermare — e credo col consenso di tutti — che una delle principali cause della delinquenza dei minorenni è il rilasciamento della disciplina, lo stato deplorevole dei costumi fami-