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la capanna dello zio tom


— «Scusatemi; non è che uno scherzo» soggiunse Haley con sorriso sforzato.

— «Vi sono scherzi più o meno felici» ripigliò Shelby.

«Diavolo! — disse Haley tra se stesso — è divenuto ben superbo da che firmai quelle carte; ben superbo da ieri.»

La caduta di un primo ministro non produsse mai in alcuna corte sensazione tanto profonda, quanto la notizia della sorte di Tom divulgatasi tra i suoi compagni. Questo era l’argomento principale di tutti i discorsi; in casa e nei campi non si fece che discuterne le possibili conseguenze. La fuga di Elisa — avvenimento veramente inaspettato in famiglia — venia non poco ad accrescere la maraviglia generale.

Samuele il Nero, così soprannominato, perchè era nero tre gradi più di qualunque altro nero, meditava profondamente questo affare in tutte le sue fasi, in tutte le sue conseguenze, con una perspicacia, con una logica nel proprio interesse che avrebbero fatto onore a qualsiasi bianco, dimorante in Washington.

«Spira un cattivo vento per di qua» disse Samuele con gravità, dando, per giunta, una tirata a’ suoi calzoni, e sostituendo ingegnosamente un lungo chiodo ad un bottone mancante, operazione di cui parea si compiacesse.

«Davvero, spira un cattivo vento per di qua — ripetè Samuele — Tom è caduto, e qualche nero deve occupare il suo posto; perchè non sarò io quello? ecco la mia idea. Tom solea cavalcare liberamente all’intorno — aver bei stivali inverniciati — un passaporto in saccoccia, insomma vivea da signore. Perchè egli e non io? ecco ciò che non so intendere.»

— «Olà, Samuele, Samuele! — gridò Andrea, interrompendo il soliloquio di lui — il padrone ti incarica di insellargli Bill e Terry.»

— «Che? vi è qualche cosa di nuovo, ragazzo mio?»

— «Che? non sai ancora che Elisa è fuggita col suo figliuoletto?»

— «Credi farmi da maestro! — disse Samuele con aria di profondo disprezzo. — Questo nero è veramente ancor giovane!»

— «Benissimo; ma intanto il padrone vuole che si insellino Bill e Terry; tu ed io con Haley terremo dietro ad Elisa.»

— «Buon per me; la fortuna è giunta! — disse Samuele; — si ricorre all’opera di Samuele; egli è il negro da ciò. Vedrai se so cogliere il destro; il padrone vedrà a prova ciò che Samuele sa fare!»

— «Oh! adagino, Samuele — disse Andrea — pensaci bene tre volte, la padrona non ha desiderio che sia raggiunta; la tua lana potrebbe pagarne il fio.»

— «Oh! oh — disse Samuele, spalancado gli occhi. — E chi te lo ha detto?»