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la capanna dello zio tom


non si farebbe altro che prolungare per lunghi anni quel periodo di dure fatiche e di conflitti che non si scompagnano giammai dal cominciamento d’ogni nuova impresa. La Chiesa del Nord accolga cotesti infelici collo spirito di Cristo: li accolga per ammetterli a parte dei beneficii d’una società repubblicana e cristiana, gli educhi, finchè abbiano raggiunto un certo grado di maturità intellettuale e morale, ed allora somministrerà loro i mezzi per recarsi a quella contrada ove potranno mettere in pratica le lezioni che avranno ricevute in America. Alcuni abitanti del Nord hanno tenuto questo metodo, e ne avvenne che si videro taluni, i quali prima erano schiavi, acquistar rapidamente istruzione, una qualche fortuna e riputazione: si svilupparono talenti, i quali debbono parere veramente notevoli, ove si faccia ragione delle circostanze: e per tratti egregi di onestà, di tenerezza, per sacrificii eroici a favore di fratelli ed amici rimasti in ischiavitù, essi si resero commendevoli ad ogni grado, che, tenuto conto dell’influenza tra cui nacquero e furono educati, dee cagionare un’alta meraviglia. Chi scrive queste pagine abitò per molti anni presso agli Stati ove è ammessa la schiavitù, ed ebbe occasione di osservare molti di coloro ch’erano sfuggiti alle loro catene. Ella ne ricevette alcuni nella propria casa in qualità di domestici, e li facea istruire a quelle stesse scuole a cui mandava i suoi figli. La testimonianza di missionarii, che nel Canadà raccolgono i fuggitivi concorda con le sue esperienze; ed ebbe prove sorprendenti dell’intelligenza di cui sono dotati i negri.

Il primo desiderio dello schiavo emancipato suol essere generalmente quello di venir istruito. Sono pronti a sostenere qualunque sacrificio acciocchè i loro figli siano educati. Le osservazioni dell’autrice e le testimonianze degl’istitutori provano che i neri imparano facilmente, ch’essi hanno una intelligenza assai penetrante. Questo giudizio si conforta pure per mezzo dei risultati ottenuti nelle scuole fondate a Cincinnati da alcuni uomini generosi.

Ecce una nota che ci trasmise il professore C. E. Stowe, già professore nel seminario di Lane (nello Stato d’Ohio) intorno agli schiavi emancipati, or residenti a Cincinnati. Questa nota dimostrerà a che possa giungere la razza negra, anche allora ch’essa è priva d’una particolare assistenza e di incoraggiamento.

Daremo soltanto le iniziali dei nomi:

«B., ebanista, abita in quella città da vent’anni; si ricomperò per la somma di diecimila dollari, frutto della sua industria; è anabattista.

«C., affatto negro, tolto sulla costa d’Africa, fu venduto alla Nuova-Orleans; si riscattò per seicento dollari. È domiciliato a Cincinnati da quindici anni; coltivatore; possiede varie fattorie negli Stati d’Indiana; è presbiteriano. Possiede ora da quindici a ventimila dollari.