Pagina:La capanna dello zio Tom, 1871.djvu/430


— 420 —

la capanna dello zio tom


persone che spendono liberalmente il loro denaro — cosa che Cassy avea preveduta quando ebbe la precauzione di prepararsi buona somma di denaro.

Sul far della sera si udì di lontano l’arrivo del piroscafo; e Giorgio Shelby, con quella gentilezza che è tutta propria di ogni Kentuckiese, porse mano a Cassy per salire a bordo, e trovò modo di farle assegnare un camerino.

Per quanto durò il tragitto sul fiume Rosso, Cassy, fingendosi ammalata, stette coricata sopra il suo letto; e la cameriera, tutta affaccendata ed ossequiosa, le stava intorno per servirla.

Quando si giunse al Mississipì, Giorgio, avendo inteso che quella signora forestiera avea intenzione di risalire, come egli, il fiume, propose di prendere un camerino per essa sul piroscafo stesso, dove egli dovea imbarcarsi — certo, per un sentimento di compassione verso un’inferma, e per il desiderio di poterle in qualche modo giovare.

Ecco dunque tutta la nostra brigata salita, felicemente, a bordo dell’eccellente piroscafo, il Cincinnati, che corre a ritroso della corrente.

Giorgio, appena gittato uno sguardo sul volto di lei, si era sentito commosso da una di quelle vaghe, indefinibili rassomiglianze, che talvolta risorgono nella memoria e ti rendono pensieroso. Non potea rattenersi dal contemplarla, e la seguìa continuamente collo sguardo. A tavola, o seduta presso l’uscio del suo camerino, ella incontrava sempre li occhi del giovanetto fissati sopra di lei, benchè egli ne li rimovesse per pulitezza, quando ella, col suo contegno, mostrava di sentirsene importunata.

Cassy divenne inquieta. Cominciò a pensare che egli sospettasse qualche cosa; alla perfine risolvette di abbandonarsi interamente alla generosità di lui, e di narrargli con tutta confidenza la propria storia.

Giorgio era disposto a simpatizzar cordialmente con chiunque fosse fuggito dalla piantagione di Legrèe; — piantagione di cui non potea ricordarsi, nè parlar con pazienza; e, con quella incuranza coraggiosa delle conseguenze che è tutta propria della sua età e della sua condizione, le promise che avrebbe messo ogni suo impegno per proteggerla e ricondurla in salvo.

Il camerino prossimo a quello di Cassy, era occupato da una signora francese, nominata di Thoux, che era accompagnata da una graziosa sua figliuoletta, di circa dodici anni.

Questa signora, avendo potuto rilevare dai discorsi di Giorgio che egli era del Kentucky, parea avesse molto a cuore di entrare in conoscenza; e in ciò era benissimo secondata dai vezzi della fanciulla che rendea men noioso un viaggio di quindici giorni sopra un piroscafo.

La sedia di Giorgio trovavasi presso l’uscio del camerino occupato dalla