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la capanna dello zio tom


— «Non hai detto che ti chiamavi Harris?» dimandò Simeone ad Elisa nel rientrare in cucina.

Rachele fece un cenno cogli occhi al marito, mentre Elisa tremante rispondeva «sì;» la paura le fece sospettare che fosse stato pubblicato l’avviso della sua fuga.

— «Mamma» disse Simeone, fermandosi sulla soglia del camerino e chiamando Rachele in disparte.

— «Che vuoi, papà?» disse Rachele, fregandosi le mani, ed avanzandosi verso di lui.

— «Il marito di quella giovane è qui nella colonia, e questa sera sarà con noi» disse Simeone.

— «Oh dici il vero, papà?» dimandò Rachele, col volto raggiante di gioia.

— «Verissimo. Pietro andò jeri colla vettura sino all’altra stazione, ed ivi trovò una vecchia e due uomini, uno dei quali disse aver nome Giorgio Harris; e da quanto ha raccontato de’ suoi casi, è desso sicuramente. È un bel giovane disinvolto. Dobbiamo prevenirnela?» chiese Simeone.

— «Confidiamolo a Ruth; — disse Rachele. — Vien qua, Ruth, un momento.»

Ruth depose la sua calza e corse subito.

— «Ruth, che ne pensi? — chiese Rachele — papà dice che il marito di Elisa a tra i fuggiaschi testè giunti, e che stasera verrà qui.»

Un’esclamazione di gioia della piccola quaccheressa interruppe il discorso. Spiccò un salto, battè le mani per modo, che due anella di capelli le sfuggirono di sotto la cuffia e caddero sul bianco fazzoletto che avea al collo.

— «Adagio, cara mia! — disse graziosamente Rachele; — adagio Ruth; dobbiamo avvisarnela subito?»

— «Certo! e senza perdere un minuto di tempo. Mi immagino, se egli fosse il mio John, come vorrei saperlo subito! diamole immediatamente questa notizia.»

— «Tu non pensi che all’amore del prossimo, Ruth» disse Simeone guardandola con tenerezza.

— «Certo; e non siam fatti l’un per l’altro? Se io non amassi John e il mio figliuoletto, non potrei indovinare i sentimenti di Elisa. Ora va, dille tutto.» E con atto di persuasione pose la sua mano sul braccio di Rachele.

— «Conducila nella tua stanza; e mentre voi parlate, io metterò in pronto la cena.»

Rachele entrò in cucina, dove Elisa lavorava a cucire, ed aprendo la porta d’un camerino, le disse con dolcezza: