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Territorio ben coltivato a castagneti, cereali, viti anche, e gelsi.

Arte. — La chiesa parrocchiale di Desenzano con Comenduno è S. Pietro, a mezza strada tra l’uno e l’altro. Ha di notevole il coro dipinto a fresco da G. B. Azzola, in cui ha voluto lasciare a questa sua patria, un monumento della sua virtù nella pittura.

In Desenzano è celebre, rinomato e frequentato il suo Santuario — detto della Madonna dei Miracoli — di cui si celebra con gran pompa la festa annuale il 9 ottobre. Molti divoti la frequentano anche lungo l’anno, essendo assai viva la divozione ed accreditata la voce di miracoli non pochi. In questo Santuario si ammirano due quadri molto stimati: uno del Talpino, la Deposizione dalla Croce; l’altro di Zoia, nascita di G. Cristo.

In luogo elevato ed ameno, detto la Riva, eravi altre volte un Convento di Carmelitani, fondato nella prima metà del secolo XV ed ora soppresso; attualmente non vi rimane che la loro chiesa nella quale si osserva un celebre dipinto del Talpino (Ascensione) ed un altro del celebre Moroni (Maria V. col bambino).

In Comenduno (anticamente molto esteso e popolato ed ora ridotto a poco da ripetuti incendii e da devastazioni delle fazioni Guelfa e Ghibellina, dalle quali non si è potuto mai rimettere) v’ha una chiesa, dedicata a S. Alessandro, ed era in illo tempore parrocchia. Questa è una chiesa che vorrebbesi per costante tradizione la più antica della Valseriana ed una lapide che si conserva ancora, quantunque affatto corrosa dalle ingiurie del tempo, indicherebbe essere stata essa fabbricata nel terzo secolo, cosa però difficile a provarsi. Dessa, minacciante rovina da ogni lato, per antichità, venne in questi ultimi anni con bel disegno rifabbricata. L’ancona è pregevole ed è del Carpinoni di Clusone1.

  1. Da questo paese trasse origine la famiglia del celebre Cardinale Comendone (n. a Venezia, m. a Padova nel 1580). Si distinse come teologo al Concilio di Trento, fu impiegato dalla Santa Sede in importanti affari diplomatici e fu vescovo di Padova.