Or nulla a’ corpi de’ principj è data
Requie per fermo, chè per nulla esiste 1278Un centro, a cui quasi concorrer possano
E la sede fermarvi. In moto assiduo
Si travagliano ognor tutte le cose 1281In tutte parti, e sùbiti provvedono
Fuori da l’infinito i semi eterni.
Sembra a la vista infin, che ad ogni cosa, 1284Sia fine un’altra: il ciel limita i colli,
I monti il ciel, la terra il mare, e tutte
Viceversa le terre il mar finisce: 1287Ma nulla è in ver che cinga intorno il Tutto.
Tale adunque del vuoto è la natura.
Sì profondo lo spazio, che nè mai 1290Percorrere il potrían tonanti fulmini
In perpetuo d’età corso precipiti,
Nè fare in modo alcun, che ognor correndo 1293Men gli resti d’andar: tanto a le cose
Copia immensa di spazio apresi intorno
D’ogni confin da tutte parti esente. 1296Essa Natura poi vieta che possa
Mai l’universo apparecchiarsi un fine,
Perchè è sua legge, che dal vuoto il corpo 1299E il vuoto sia dal corpo ognor finito,
Sì che immenso a vicenda il tutto rende.
Chè, dove l’un non terminasse l’altro 1302Per semplice natura, e senza modo