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372 la natura

Gole in alto si lancia, e così porta
Lungi la vampa e sparge il cener lungi,
927E fumo volve e caligine densa
E sassi, a un’ora, di mirabil peso
Caccia fuor sì, che dubitar non puoi
930Che torbida ciò sia forza di vento.
De la montagna, in oltre, a le radici
Frange i suoi flutti per buon tratto il mare
933E rïassorbe i fervidi marosi.
E dal mare a le gole alte del monte
Sotterranee spelonche apronsi, dove
936Ammettere dobbiam, ch’entrin del mare
L’onde assorbite per l’aperto varco,
E colà dentro fattesi cocenti,
939Prorompan fuori impetüose, e quindi
Piovon sabbie, alzan fiamme, avventan sassi:
Poichè al vertice sommo hanvi crateri,
942Sì come essi li appellano, e che noi
Volgarmente diciamo e fauci e bocche.
     Or non pochi fenomeni vi sono,
945Onde assegnare una cagion non basta,
Ma parecchie, di cui sol una è vera.
Tal, se alquanto lontan vedi un esangue
948Corpo umano giacer, forse conviene
Tutte le cause enumerar di morte,
Perchè fra l’altre detta sia la vera:
951E, ben che assicurar tu non potresti