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libro primo 31

195Vince così, perciò che in terra e in cielo
Miran molti fenomeni, di cui
Veder le cause in modo alcun non sanno,
198E pensano però, che tutto avvenga
Per divino voler. Quindi, ove noi
Veduto avrem, che nulla mai da nulla
201Crear si può, più drittamente allora
Ciò che cerchiamo intenderemo, e d’onde
Possa ogni corpo esser creato, e come
204Senz’opera di Numi ognun si faccia.
Chè, se potesse mai nascer dal nulla,
Da tutte cose nascería qualunque
207Specie; di germi non saría mestieri;
Sorger potríano a un subito dal mare
Gli uomini, gli squamigeri da terra,
210I volanti prorompere dal cielo,
E gli armenti e le greggie altre e le belve
Tutti potríano con ambigui parti
213Egualmente abitar campi e deserti.
Nè gli alberi darían sempre le stesse
Frutta, ma cangerían, potrebber tutti
216Ogni frutto portare. E in ver, qual certa
Madre avrebber le cose, ove a ciascuna
Assegnato non fosse il proprio germe?
219Ma sol perchè da destinati semi
Ogni cosa si crea, quindi vien fuori,
Ed a le rive de la luce emerge,