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308 la natura

1236E gli alberi ridenti in un confuso
Gruppo fra loro germogliar non ponno;
La forza d’ogni cosa anzi si svolge
1239A seconda del suo proprio costume,
E le speciali differenze serbano
Tutte per natural legge infallibile.
     1242Ma il genere de l’uomo assai più duro
Naturalmente allor crescea ne’ campi,
Chè da la dura terra era creato,
1245Di maggiori e più salde ossa costrutto,
Di forti nervi acconciamente intesto;
Nè da calor soverchio, o freddo intenso,
1248O da insolito cibo, o morbo alcuno
Era il suo corpo agevolmente offeso.
Vòlto il Sole più lustri era nel cielo,
1251E come fere conducea la vita
Con errante costume; e non robusto
V’era moderator di curvi aratri;
1254Nè lavorar sapea co ’l ferro i campi,
Nè piantare nel suol nuovi virgulti,
Nè recider con falce i vecchi rami
1257Degli alti alberi. Ciò che da le piogge
E dal Sole nascea, ciò che spontanea
Produceva la terra, era tal dono
1260Gli umani petti a sazïar bastante.
Tra ghiandifere quercie essi sovente
Ristoravano i corpi; e le corbezze,