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292 la natura

Fors’anche il Sol con la sua rosea lampa
807Rispondendo nel ciel, molto d’intorno
D’invisibile ardor fuoco possiede,
Che alcun fulgore non irradia, in guisa
810Che carica d’ardore ed a tal segno
Del flagel de’ suoi rai la forza accresce.
     Nè una ragion si dà semplice e chiara
813Del come il Sole dagli alberghi estivi
Al tropico brumal di capricorno
Passi, e girando poi quinci, del cancro
816A la solstizïal mèta si volga;
E come mai la luna in un sol mese
Percorrere vediam lo spazio stesso,
819A cui varcare un anno il Sol consuma;
A questi fatti una ragion, ripeto,
Assegnata non è semplice e chiara.
822Par possibile in pria ciò, che con sante
Voci il pensier Democritèo ne afferma:
Che quanto più a la terra un astro è presso,
825Tanto men può rapidamente in giro
Nel turbine del cielo esser tradotto;
Poi che del ciel la forza e la rapina
828Perdono intensità, si fan più lente
Ne le parti più basse; ond’è che il Sole
Con le stelle seguaci a grado a grado
831Lasciato è indietro, perchè assai più basso
D’altri fervidi segni. E più del sole