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libro quinto 271

243Sofferir può dal mai non esser nato?
Onde in oltre agli Dei l’esempio venne
Del creare le cose, onde la stessa
246Idea de l’uom, sì che a lor fosse noto
Ed aperto al pensier ciò che da prima
Volessero operar? Come la forza
249Conobbero de’ semi e ciò che questi
Potessero, mutando ordin fra loro,
Se la stessa Natura a lor non porse
252Del creare il model? Però che in guisa
Fûr da tempo infinito in molti modi
I molti semi de le cose spinti
255Dal proprio peso e da lor urti scossi,
E in tante fogge si aggruppâro, in tanti
Modi tentâr ciò che fra loro uniti
258Potessero crear, che meraviglia
Certamente non è, se a tali forme
Giunsero ed acquistâr sì fatti moti,
261Onde or procede e si rinnova il mondo.
     Chè se l’origin de le cose ancora
Ignorassi qual sia, per le medesime
264Leggi del ciel, per fatti altri parecchi
D’affermar, di provare animo avrei,
Ch’esser fatto da’ Numi in guisa alcuna
267Non può quest’universo ad util nostro,
Tanto di colpe e di difetti è pieno.
E in pria, quanto di terra il ciel protegge