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A R G O M E N T O


Lodasi del soggetto. — Dei simulacri ed immagini ch’emanano dalle cose. — Tenue natura di essi. — I quali si formano e muovono velocissimamente. — La vista è generata dal loro contatto. — Perchè si veda l’immagine di là dello specchio. — Perchè nello specchio si vedano a sinistra le cose che sono a destra. — Rifrazione. — Perchè le nostre immagini specchiate segnino i nostri movimenti. — Perchè i corpi risplendenti offendano la vista. — Perchè l’itterico veda giallo. — Perchè dal bujo vediamo ciò ch’è in luce, e non viceversa. — I sensi son fonte certa di conoscenza; le loro illusioni procedono dall’animo. — Contro chi asserisce, che nulla si può sapere. — Dell’udito. — La voce è corporea. — Immagini della voce. — Dell’eco. — Perchè la vista non traversa i corpi che può traversare la voce. — Del gusto. — Perchè i cibi, che a taluni son gustosi e vitali, ad altri son velenosi ed ingrati. — Dell’odorato e delle diverse impressioni degli odori. — I simulacri dell’animo e loro eccellente mobilità. — Perchè pensiamo ciò che vogliamo. — Le membra nacquero prima dell’uso. — Della fame e della sete. — Perchè possiamo muoverci a volontà. — Del sonno e de’ sogni. — Che sia e come nasca l’amore. —