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libro terzo 153

363E a pien di tutta l’alma anima è dessa.
Qual ne le membra e in tutto il corpo misti
E occulti stan de l’animo il vigore
366E de l’alma il poter, però ch’entrambi
Son di piccioli e pochi atomi fatti,
Tal questa forza, che di nome è priva,
369Fatta di tenui semi occulta giace,
E, de l’anima tutta anima a pieno,
Su tutto il corpo il suo dominio stende.
372L’aria, il vento, il calore in simil guisa
Forz’è che ne le membra in un commisti
Si avvivino tra loro, e l’uno a l’altra
375Più soggiaccia, o sovrasti, onde da tutti
Un sol tutto si crei; perchè, divisi
L’aria, l’aura, il calor, diviso e sciolto
378Da lor disunïon ne andrebbe il senso.
È calore però quel che si appiglia
A l’animo che d’ira atra ribolle,
381E fuoco dagli acuti occhi saetta;
È frigida, abbondante aura, compagna
De la paura, che le membra move
384A inorridire, e gli arti eccita; un dolce
Stato d’aere è poi quel che in un tranquillo
Petto succede e fa sereno il volto.
387Ma quelli, a cui più veemente il core
E fiera e pronta l’alma arde ne l’ira,
Quelli han più di calor: tale fra’ primi