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libro secondo 107

Balestrati dovranno esser da’ flutti
741De la materia differente, in guisa
Che spinti a un loco sol non possan mai
Giungersi in gruppi, nè durar congiunti,
744Nè venir su, nè crescere di mole:
Del che in patente e manifesta guisa
L’un e l’altro avvenir ne insegna il fatto,
747Ed esser generate, e generate
Poter crescer le cose. È perciò chiaro,
Che i semi, onde ogni cosa ognor s’integra,
750Di qual gener tu vuoi, sono infiniti.
     Nè vincer ponno ognor gli esizïali
Moti e in eterno seppellir la vita;
753Nè i genitali moti accrescitivi
In perpetuo serbar ciò ch’àn creato.
Così in tenzone egual, da tempo eterno,
756De’ principj fra lor dura la pugna,
E or qua or là vittorïosi o vinti
Sono i germi vitali; onde al vagito
759Che levano gl’infanti, allor che prima
Vedon la luce, è il funeral confuso;
Nè notte segue al giorno, alba a la notte,
762Che co’ vagiti insiem non oda i pianti
De l’atre esequie e del morir compagni.
     Questo in tali argomenti ora conviene
765Porre non sol, ma sigillare in mente:
Nulla di quanto a noi s’offre in Natura