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fondamentali sopra un assoluto piede d’uguaglianza, riposa in germi qualche elemento, che ben presto emerge, si isola, si eleva e poi signoreggia con forze morali o materiali, ed impone e modifica i procedimenti dell’opinione. Ma chiarifichiamoci con dei fatti.

L’astuzia. — I Bramini, nell’India, col loro severo aspetto ed il mistero venerando di cui seppero circondarsi, riescirono a far occupare il secondo posto alla tribù dei guerrieri, alla cui testa era il Re.

Nel discorso di Cristo sul monte, in San Matteo, leggiamo la lunga serie d’ipocrisie, coll’aiuto delle quali i Farisei della Mosaica Sinagoga avevano riescito ad ottenere sul popolo un supremo arbitrato in ogni cosa, ed a farlo agire, pensare e giudicare dietro gli interessi loro.

L’esempio. — La mania teologica di Costantino il grande, divenne contagiosa alla corte, da questa si propagò alla nobiltà, dalla nobiltà alla borghesia, dalla borghesia all’esercito, dagli uomini s’appiccò alle donne, ed in men che noi dico, tutto l’impero fu maniaco, delirante, frenetico per la teologia, e dissensioni e controversie, ed immensi volumi, e guerre interminabili, e strazii quotidiani e discordie intestine ne scaturirono, ed empio ed eretico si considerava colui che di sì strano morbo non fosse infetto, e l’opinione esigeva imperativamente che si parteggiasse. (1)

  1. Niuno ignora le fori ose fazioni che divisero la chiesa in quei secoli che numerosissime dapprima, si fusero poscia in due denominate bleu e verde. A questo proposito dice De Potter, nella sua Istoire du Christianisme et des Eglises Chretiénnes: «Il fut longtemps difficile de n’ètre ni néstorien ni eutechien.» Secondo questo scrittore le fazioni teologiche e le invasioni barbariche furono i solventi dell’impero Romano.