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DELLA MANCIA. 7

nome, con tanta sodisfazione, al suo cavallo, volse porselo à se medesimo, & dormì sopra questo, quattro altri giorni, & al fine si chiamò Don Chisciotte: il che (come habbiamo detto) fù causa, che gli autori di questa vera historia sicuramente dicessero, che senza dubbio alcuno si doveva chiamare Chisciada, & non Chesada, come ad altri piacque; ma ricordandosi, che il valoroso Amadis non solamente si contentò di chiamarsi Amadis à secco, ma che volse anco aggiugnersi il nome del suo Regno, & Patria, per farla immortale, & si chiamò Amadis di Gaula, così egli, come buon Cavaliero volse aggiugnere al suo, il nome della sua, & esser chiamato Don Chisciotte della Mancia, con il cui titolo si dichiarava espressamente, & al vivo, il suo lignaggio, & Patria, & l’honorava in pigliare il sopra nome da essa. Pulite dunque le sue arme, fatto del morione, celata, posto nome al suo Ronzino, & confermatoselo à se stesso; pensò che non gli mancasse altro, che cercare una Dama, di chi innamorarsi; poiche il Cavaliero errante senz’amore era come un’albero senza frondi, & un corpo senz’anima. Discorreva tra se stesso, dicendo. Se io per mia cattiva disgratia, ò per mia buona sorte incontro una volta qualche gigante, (come spesso interviene à Cavalieri erranti) & lo mando à terra con un solo incontro, ò fò del suo corpo due parti, ò finalmente lo vinco, & arrendo, non farà egli bene, havere à chi farne un presente? & che entri, & s’inginocchi dinanzi alla mia dolce Signora, & con humil voce, & abbassato orgoglio le dica. Io Siggnora sono il Gigante Caraculiambro, Signore dell’