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gueffa — gueja. 247


golare. Quindi è preferibile l’etim. dal t. Käfig, gabbia. Altri credono che in origine fosse una sorta di “gabbia di fil di ferro intrecciato”, e perciò che il nome sia la stessa cosa che gueffa2, nel senso di “matassa”.

Gueffa2, matassina. È voce sorella di Biffa e giffa, ma presa nel senso primitivo di “cosa che s’avvolge”, e da questo nome sembra essersi formato il vb. aggueffare “aggiungere” e propriamente “annaspare, sovrapporre”, che fu già esaminato. Questo significato mi fa sospettare che it. gueffa siasi formato non sopra il long. wiffa, guiffa che aveva già un senso specializzato, ma da ger. weife, donde tm. Weife, aspo, arcolajo, che conservano il senso primitivo e generico della rad. wif-an; e ciò tanto più quantochè da longob. guiffa non era facile il passaggio alla forma più piena gueffa, e molto meno a quella di guaffile, mentre questo trapasso era regolare da weife.

Gueffa3, sporto, bastione, muro (Pucci, Centil.). Anche questo nome credo sia derivato dal ger. Per la forma è chiaro che non c’è alcuna difficoltà; e quanto al senso, il concetto di “cosa sovrapposta, aggiunta” potè servire di fondamento a quello speciale di “sporgenza, bastione”.

Gueffo, gheffo, (antiq.), sporto, bastione (M. Villani). È allotropo del precedente; e vale per questo ciò s’è detto di quello.

Guegua (antiq.), allocco, balocco (Lasca). Se questo signif. è proprio e non metaforico, come pare verosimile, un tal nome potrebbe essere la stessa voce die il bergam. gueja, che vedremo più sotto e che è certamente d’orig. germ.: cosa che è resa ancor più probabile dal fatto che dal ger. ci vennero non pochi nomi di uccelli di rapina come: allocco, civetta, falco, gufo, sparviere.

Gueja, specie di grosso falco. È voce propria del solo dial. bergamasco; e quindi certamente d’importazione longobarda. Procede da aat. wîjo, wîgo, wîho, wîwo, wîo, da cui mat. wîje, wige, wig, wihe, wîwe, wie, o tm. Weihe,