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geldra. 185


dove è detto: De sacramentis per Gildoniam ad invicem conjurantium, ut nemo facere praesumat. A quel tempo gilda o gildonia altro non era che un “adunanza, un sodalizio o confraternita” di uomini che si obbligavano a pagare una certa somma per opere pie o conviti che si celebravano in tempi determinati dai socii, chiamati anche congildoni, il che è dichiarato espressamente da un capitolo di Incmaro Arcivescovo di Rheims al suo clero nel 852 che contiene queste parole: Ut de collectis quas Geldonias vel confratrias vulgo appellant (Labbeo, tom. VIII, p. 572), e da una lettera che nel sec. XII il clero d’Utrecht scrisse a Federico vescovo di Colonia ove è detto che un certo Manasse aveva istituito una confraternitatem quandam quam Gilda vulgo appellant. Ora il bl. gilda, gildonia o geldonia riposava sul ger. occid. gilda che diè ol. gild, tm. Gilde, corpo d’artefici, anrd. gilda, m. ing. gilde, ing. guild. Questo significato di “corporazione” non è però il fondamentale: tuttavia non è vero quel che afferma lo Schade, che appaja solo nel sec. XI, giacchè lo troviamo già nel IX; ad ogni modo, come osserva Mackel, p. 96, doveva essere proprio dell’abfr. poichè le parole rom. non presentano che questo. Il senso letterale e primitivo era quello di “offerta, festino, riunione, festiva”, e il m. ol. offre anche quello di “pasto comune”. La parola ha per tema gilda, che non è che una forma varia di got. gild, censo, imposta, aat. mat. gëlt, gëld, kelt, mat. gëlt, pagamento, retribuzione, rifacimento, offerta, imposta, rendita, guadagno, mezzo per pagare; tm. Geld, ol. geld, denaro, moneta, as. gëld, paga, offerta, mercede, ags. gield, gild, gyld, retribuzione, offerta, compenso; afris. gëld, iëld, denaro, riscatto, fris. jild; anrd. giald, pena pecuniaria. Il Kluge p. 133 osserva che il senso di “mezzo per pagare” è l’ultimo in ordine di tempo fra gli acquisiti di questa parola. Si vede adunque che in origine gilda era l’offerta che facevasi per essere membro d’una società; e che in