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DEL CATALOGO. 91


opera di revisione o di compimento giova eziandio porre sottocchio i nomi di Giuseppe Filati, Francesco Kapisarda e Luigi Martina, allievi suoi, lodevolmente notati dal Piazzi nella chiusa della prefazione.

Questo secondo lavoro, pubblicato nel 1814, gli meritava un nuovo premio dall’Istituto di Francia, a cui l’autore il volle intitolato; e furono veramente apprezzate dagli scienziati e tenute per capolavori le prelazioni apposte alle due opere. Difatti, mentre la seconda spiega le ragioni dei nuovi sperimenti e le riassume in breve, la prima spone gli studi precedentemente fatti, ossia la serie dei cataloghi innanzi il suo tempo, dichiara il metodo da lui tenuto nelle osservazioni e nei calcoli, e indica gli strumenti usati.

La sola enumerazione dei cataloghi ha un vero interesse storico, pregevole per brevità ed esattezza: partendo da Ipparco, che ordinò il proprio l’anno 136 avanti l’era nostra, e da Tolomeo, che nel secondo secolo di Cristo ce’l tramandava, parla di quello di Ulugh

    Demandata itaque Nicolao Cacciatore quarumdam præcipuarum stellarum cum sole comparatione, cæteras ipse comprobare suscepi. At ingravescente periculosa quadam molestissimaque oculorum infirmitate, qua jam antea laboraveram, id perficere non potui, nec ab anno 1807, non nisi per intervalla, observationibus amplius cacare. Opus tamen minime intermissum: nam, quæ iterandæ supererant observationes, complere aggressus et laudatus specula Assistens, qui tamen et ipse febribus aliisque incommodis afflictus, anno tantum 1813 estremam iis manum unposuit.