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libro secondo 49

vedea gonfiargli il petto, già era ritornato il polso entro alle vene, ed era già ritornata l’anima al luogo antico. Rizzasi il morto, parla il giovane, e dice: Deh per qual cagione, posciach’io ho bagnate le labbra entro alle onde di Lete, e solcata la stigia palude, mi riducete voi di nuovo per questo picciolo spazio al dispiacevole uficio dell’amara vita? non fate, vi priego, non fate; lasciatemi stare nella mia quiete. Udendo il profeta queste parole, con voce un poco sdegnata disse: Perchè non racconti tu all’aspettante popolo il fatto tutto intero, e apri le segrete cagioni della tua morte? Dunque non credi tu ch’io possa colli miei incanti invocare le furie infernali, e tormentarti le affaticate membra? Perchè egli udendo le minaccevoli parole, rizzatosi di nuovo a sedere in sulla bara, e voltosi al popolo, prese a dire in questa guisa: Io sono stato tolto da questa che voi chiamate vita per gl’inganni della mia novella sposa, e sforzato dal venenoso beveraggio lasciai con violente prestezza vuoto allo adultero suo il santo letto matrimoniale. Allora la gentil moglie tutta divenuta altiera, sacrilegamente e con efficaci parole rispondendo alle accuse del marito, diceva che egli si partiva dalla verità. Il popolo in quel mezzo rugghiava, e chi l’intendeva in un modo, e chi nell’altro: una parte avrebbe voluto che la pessima femmina fusse stata insieme col marito messa così viva a sotterrare: altri diceva che non era da prestar fede alle parole e menzogne di quel corpo morto, nè alle prestigie di quell’Egizio. Ma il giovane colle sue parole prestamente tolse via questa contenzione; e spirando di nuovo più profondamente: Io vi darò, disse, i’ vi darò indubitata chiarezza della pura verità, e dirò cosa che alcun di voi non intese giammai. E dopo queste parole, additatomi, soggiunse: Perciocchè le vecchiarde streghe, desiderose delle mie spoglie, trasformatesi indarno più volte, essendo costui sagacissimo custode del corpo mio, non avevan potuto ingannare la sua diligenza; finalmente avendolo sotterrato in un profondo sonno,