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sull'ottima repubblica. 171

generazione, non avendo per iscopo che la lussuria, poichè per la generazione bastano bene i mariti a casa.

Il terzo modo di concubito finalmente è quello da noi descritto in una società quasi di natura, nella quale cioè non generino se non i più robusti e i migliori, e seguendo la direzione dei medici e dei magistrati, nei tempi atti alla generazione, secondo l’astrologia, con timore e ossequio alla divinità, e solo dopo gli anni 25 sino ai 53; alle donne pure abbiamo prescritto un tempo, quello cioè in cui sono a ciò atte, e abbiamo distrutte le unioni inconvenienti, quelle cioè che si fanno per solo riguardo delle ricchezze, per cui o la repubblica non ha prole dalle medesime, o ne ha una vile, deforme e imbecille, come si vede dall'esperienza, e fu notato da Pitagora sommo filosofo. Abbiamo impedita egualmente la debolezza prodotta dal troppo coito o le malattie da sterilita; poichè se l'una non concepisce con questo, può concepire con quello, e la natura ci insegna appunto in questo caso a mutare. Ciò poi che le nostre leggi hanno stabilito: che ciascuno non usi che colla propria moglie ancorchè sterile, non può essere facilmente coi soli lumi naturali approvato dal filosofo; perciò io non sostengo se non che gli istitutori di una repubblica colla comunanza delle donne non peccano nello stato dei puri lumi naturali, avanti che la rivelazione insegni non doversi così praticare. Onde Durando ed altri sostengono che nemmeno la fornicazione non è contro la legge naturale, e molti teologi confessano non essere essa proibita che per legge positiva; e la ragione di S. Tommaso che essa è contraria alla generazione e all’educazione, non vale quando si sappia che la donna è sterile. E tuttavia io sono d’accordo in ciò con S. Tommaso che con lunghe deduzioni si può ciò provare colla pura ragione, ma non però conoscere da tutti. Così Socrate non peccò bevendo il veleno, costretto dalla legge, quantunque i teologi provino essere peccato, poichè nessuno può essere obbligato dalla legge ad agire contro sè stesso. Ma queste sottili deduzioni nate dalla luce evangelica non potevano essere conosciute dagli antichi filosofi che