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sull'ottima repubblica. 169

mali si battono come i maschi, e le amazzoni un tempo nell'Asia ed ora nell’Africa fanno la guerra. Ma Gaetano nel libro de Pulchro, dice che ciò non è conforme alla natura, e perciò esse doveano tagliare la destra mammella per poter maneggiare la lancia. Ma io dirò forse con maggior fondamento con Galeno, che lo facevano perchè la forza che serviva a nutrire la destra mammella passasse a rinforzare il braccio destro. Nè la destra mammella impedisco punto di maneggiare la lancia, ma solo di appoggiarla al petto. Inoltre vi sono più maniere di combattere che convengono alle donne come si vede negli Africani. Aristotile poi non potè rifiutare questo argomento delle amazzoni. E noi pure non le mischiamo a tutte le faccende di guerra ma solo alla difesa delle mura, ai pronti soccorsi, e non vogliamo di esse formare una repubblica di Amazzoni, e solo le rinforziamo perchè servano alla difesa e alla prole. Aristotile rigetta l’argomento delle femmine che combattono tra le fiere, perchè queste non hanno cura delle cose famigliari come le nostre che sole vi sono destinate dalla natura, ma s’inganna, poichè le fiere hanno cura dei loro piccoli, e procurano ad essi cibo e difesa, e viceversa molti uomini si occupano delle cose famigliari, come particolarmente i monaci; adunque non è contro natura come egli insegna.

Diremo di più che la comunanza delle donne pel concubito non è contro il naturale diritto particolarmente come fu stabilita da noi, che anzi vi è grandemente conforme: quindi non è eresia l’insegnarla in uno stato diretto dai puri lumi naturali, ma bensì dopo conosciuto il jus divino ed ecclesiastico positivo: come non è eresia il mangiare carni tutti i giorni e l'insegnare nello stato naturale che ciò è utile, ma dopo la promulgazione della legge ecclesiastica sulla proibizione dei cibi in certi giorni per l’astinenza cristiana, è un’eresia il farne uso e l’insegnare ciò esser lecito. Si prova inoltre; ogni peccato contro natura o distrugge l'individuo, o la specie, o è diretto a questa distruzione, come insegna S. Tommaso: quindi le uccisioni, il furto,