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pesti del genere umano, togliendo il premio alla virtù per porgerlo sovente al vizio, e quasi sempre per timore, ambizione, adulazione od avarizia. Non s'innalzano statue all'onore d'alcuno se non dopo morto. Però chi avesse ritrovato nuove arti, o scoperto segreti utilissimi, ovvero apportato sommi benefizj civili o militari, ottiene d'essere inscritto anche vivendo sul libro degli eroi. Le spoglie dei defunti non si seppelliscono, ma si abbruciano, perchè non cagionino pesti, e si convertano in fuoco, materia nobile e vivente che discende dal sole per risalire al sole, ed anche perchè sia impedita ogni ragione d’idolatria.

Ogni volta che fanno orazione si rivolgono ai quattro angoli del mondo; al mattino guardano prima all’oriente, poi all’occidente, indi al mezzodì. Non recitano che una sola preghiera con cui domandano sanità di corpo e di mente, felicità a sè ed a tutte le genti, e terminano: come sembra meglio a Dio. Ma la preghiera pubblica dura lungamente, e si solleva al cielo. L’altare è rotondo, e vi si va per quattro cammini che s’incrociano ad angoli retti. Hoh s’affaccia successivamente a ciascuno, dopo si prostra e prega cogli occhi risguardanti il cielo. Questa cerimonia è stimata siccome un gran mistero. Le vesti pontificali per bellezza e magnificenza assomigliano quelle di Aronne. Imitano la natura, e rendono meravigliosa l’arte.

Dividono il tempo secondo l’anno tropico, non secondo il sidereo, ma ogni anno notano quanto uno anticipò l’altro. Credono che il sole continuamente s’avvicini alla terra e percorrendo men ampi cerchj giunga nel presente anno ai tropici ed agli equinozi più prestamente che nel passato.

I mesi si contano col corso lunare, col solare l’anno, non mettongli quindi d’accordo sino al decimonono anno in cui anche il capo del drago termina il suo corso. E perciò fondarono una nuova astronomia. Lodano Tolomeo, ammirano Copernico, quantunque antepongano Aristarco e Filolao, ma dicono, che uno nota