Pagina:Kulmann - Saggi poetici.djvu/220


— 218 —

220Diè Amore a suoi seguaci
     Nuovo segno, da Venere
     Visto, nel punto istesso
     Che ver lui si volgea.
     Così lieta gli disse:
     225«O figliuol mio, tu fosti
     Di questi giuochi autore.»
Già la novella Venere
     Circondata si vede
     Da Driadi e da Napee
     230E da uno stuol di Ninfe,
     Incoronate tutte
     E di rose e di gigli.
     Sostengono vaghissime
     Intrecciate ghirlande,
     235Ed al suon di soavi
     Avene e di zampogne
     Imitano in danzando
     Or vago laberinto,
     Or radïanti stelle,
     240Or semplici o intralciati
     Magnifici festoni,
     Or padiglion guerriero,
     Ora real palagio,
     Tutto d’intorno ornato
     245Da vezzose cariatidi.
     Cessa il suon delle avene,
     E cantano danzando:

     Te salutiamo, o Dea,
          Regina del Creato!
          250La pianura t’aspetta
          Tutta cinta di fiori,
          La selva dal crin fosco
          E ’l ratto ondoso fiume!

     Te celebran Regina
          255Tubando la colomba
          E il sir della foresta
          Col feroce ruggito,
          E con man grata l’uomo
          I tempj a te consacra.

     260Te salutiamo, o Dea,
          Della vita conforto!
          Del Fato inesorabile
          Il voler crudo tempri.

Così cantâr le figlie
     265Della Terra, e ancor esse
     Fra’ cespugli spariro.
Scendono nove suore
     D’un declive laureto,
     Carche di ricchi doni.
     270L’uno da pinto vaso
     Versa celeste ambrosia
     Sulle chiome alla Dea.
     Altra le bionde treccie
     Sovra la fronte acconcia,
     275Dalla terza un ammanto
     Da Minerva tessuto
     In dosso le vien posto.
     Altre ai piedi le adattano
     Moltissimi calzari,
     280E smanigli alle braccia,
     E pendenti alle orecchie:
     E alfin cinte le tempia
     Di magnifico velo,
     Tutte le fan corona
     285All’assemblea de’ Numi,
In vago anfiteatro
     Che il sol morente indora,
     Mentre che tutto intorno
     Sotto l’opaco velo
     290Dorme dell’ombre mute,
     La numerosa corte
     D’Amore e delle Grazie
     L’adunanza figurano
     Degli Olimpici Dei.
     295Con timidetto passo
     La novella Ciprigna
     Va innanzi, e tutti i Numi
     S’alzano al venir suo.
     Le Camene incominciano
     300Misteriose carole,