Pagina:Kirchberger - Teoria della relatività, 1923.djvu/19

16 INTRODUZIONE

quelli che accadrebbero sulla terra in stato di quiete, e che quindi, non si può, dai fenomeni osservati su di essa, concludere nei riguardi del suo stato di quiete o del suo movimento. Ed è cosí che, a buon diritto, questo teorema, porta il suo nome.

Ma una osservazione s’impone: il movimento della terra non è né rettilineo né uniforme. Essa descrive attorno al sole una traiettoria quasi circolare e ruota attorno al suo asse. Tuttavia, per l’enorme grandezza del loro raggio, i piccoli elementi di questi due movimenti, che soli possono essere presi in considerazione a causa delle corte durate e della limitata estensione geografica della maggior parte delle esperienze, si possono considerare come rettilinei. Con tutto ciò si potrà scoprire il movimento della terra se, in seguito allo sviluppo nel tempo o nello spazio di una esperienza o di un fenomeno naturale, l’allontanamento dal moto rettilineo ed uniforme diventa apprezzabile. Attualmente si conosce un certo numero di questi fenomeni; deviazione verso l’est di un vento che soffia dall’equatore verso il polo nord (poiché la componente della sua velocità diretta verso est rimane superiore a quella delle regioni al di sopra delle quali passa), o quella di un corpo cadente da una grande altezza, rotazione del piano di oscillazione di un pendolo (pendolo di Foucault) al termine di un tempo sufficientemente lungo.

Passiamo ora al caso particolarmente importante di un fenomeno che si svolge su di un corpo in movimento, o, secondo l’espressione abituale, in un “sistema in movimento” e seguiamolo si-