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Joppi,



mirindins, merenda o refezione, tra il pranzo e la cena, xix a.

monastet monastero xv 10.

Mori (Sent) San Mauro xv 10.

mosgi inf.; dicesi degli animali che prendono la fuga mentre sono al pascolo, perchè molestati dalle mosche; xix a.

mot modo xv 1.

murlon zuccone xvi 8 a (6).

musolero rastrelliera xix a.

musso, grue di legno che serve a sostenere la caldaja sul fuoco, invece di catena, xix b.

muzoui piccoli bicchieri xix a.*


nórie punto? xvi 8 a (6). In una canzone di quel tempo:

Disé Toni in che norie,
Fradis stait a sintí dutte l'historie.


Olejo v. via e Agoleja.

orcolat, peggiorativo di orcul, orco, xix a.

oris fiate xv 13.

otom autunno xv 6.**

ouss uova xix a.

oy: ch'ió ylu pagarés xv 1.


palo prato in pendio xix a.

pali, palit, palio, xiv 12, xv 15.

pagnarogl, fuochi di gioia che si facevano col bruciare delle formelle bucate (colaç) di sego, xiv 8.

pan prendi, refezione, xix 5, xvi 8 a (81).

pani panicum xv 2.

pedonagla, compagnia di soldati a piedi, xiv 8.

pers neri xix a.

picúl ceci xv 13.

pilot palo xvi 8 a (64).

piloz freccie xiv 8: fiate? xvi 8a (80).

pin, ping, più, xix b.

pirvidorio officio de'Provveditori xv 1.

pizouc v. somp.

pit: in pit invece xv 1.

pividresso moglie del pivatore xv 2.

pizzacocoi manicaretto in forma di picecùl, il frutto della rosa di macchia, xix 6.

plantúm ‛piantume’, piante, xvi 8 b (10).

playt placito xiv 5.

plovijs, v. vigijs.

popólas mammelle xix a.

poschiale (si), si guarda indietro, xvi 8 b 12.

prendi v. pan prendi.

príndi lunedi, v. Pirona; xv 1.

prindut preso xvi 8 a (67).

priolo de la zelo, Priora del Monastero della Cella, xiv 3.

privát preso? xiv 8 a (56).



527); ma è ben consentaneo all’età di questo documento, che il d ancora vi persista (cfr. vyedri xiv 11, e così viadro, allato a viaro, nell’antica Venezia, *vet[e]r-o, Arch. I 455; e anche v. le analogie che ivi si adducono a p. 513 n. e 514-15). Circa poi all’uso di ‛metro’ per misura di capacità, che è quanto dire all'uso di ‛metro’ nel significato di metreta, si consideri per ora l'esempio che è nel Du Cange: redimatur metro vini. A.
* Cfr. Arch. I 511 497.
** Cfr. Arch. I 507 520.