Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/82

68 parte seconda.

gazzi, sono sporchi sotto i letti e malsani. È molto se ogni ragazzo ha un lenzuolo; nè vogliamo domandare quante volte all’anno le lenzuola si mutano. I letti quasi si toccano; le latrine sono schifose, e a pian terreno; è sale tal puzzo da indurre nella supposizione che il sottosuolo sia una vasta cloaca.

Nella mia prima visita allo Stabilimento rimasi attonita nel vedere pochissimi ragazzi,e mi fu detto che nella maggior parte erano a casa a cagione delle feste di Pasqua. Eppure io sapeva che, eccettuati i posti a pagamento, nessuno non assolutamente miserabile deve essere ammesso nello Stabilimento. E qui invece più che la metà della famiglia erasene ita a casa propria. Visitai allora le camere delle scuole vuote, e trovai umidità e cattivo odore pertutto, eccettuati il refettorio, la chiesa, il teatro.

Passai allora alla parte femminile, e quivi la polizia era veramente lodevole; ma i dormitorii affollati, le stanze umide, i lunghi corridoi senza ventilazione di sorta, rendono triste il soggiorno delle povere prigioniere. Le femmine essendo totalmente in balìa delle Suore e delle Figlie di Carità, che buscansi uno stipendio annuo di lire 12,705 e sono in numero di 24, si capisce che gran parte del tempo va speso in orazioni, messa, vespri ed altri esercizii spirituali; l’istruzione — quella delle Sordo-mute eccettuata — incompiutissima, ma i lavori femminili perfezionati. Le camere pulite, la tavola servita, la cucina fatta Calle ragazze a turno sotto la vigilanza delle Suore. Le donne mature lavorano guanti e calze, le ragazze ricamano meravigliosamente, e i fiori artificiali possono credersi venuti