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ancora dei rimedii. 271

suno le aiutò: queste tre donne debbono vivere sulle proprie braccia, zappando, andando a carriole, facendo tutti i lavori che in altri paesi spettano agli uomini, e guadagnano 40 cent., talvolta 50 cènt. al giorno, e si alimentano fedelmente di polenta e bevono acqua: null’altro. La domenica un zinzino di riso condìto con 10 cent. di sego. Vestono con una pulitezza estrema, sono di un’onestà specchiata. Ebbene, che cosa ha fatto in favor loro il Monte di pietà? Ha succhiato il 6 per cento d’interesse per 10 anni sopra un rotolo di tela di 45 braccia; e l’anno passato, dimenticatesi le misere donne di rinnovare la polizza, quella tela fu venduta, e fra interesse e spese pochi soldi residuarono. Altrettanto accadde di una coperta da letto.

Io esaminai le dodici polizze e le trovai in regola; dicono in testa che entro un anno bisogna rinnovarle; ma non dicono al piede — nel giorno tale — come è prescritto. Domandai alla madre come mai si lasciò ella cogliere all’improvviso. Mi disse d’aver chiesto ad un contadino, che sa leggere e scrivere, se ci fossero scadenze, e colui le rispose di no. Quando dopo la spigolatura andò a rinnovellare la polizza, la vendita era avvenuta.

Ora queste donne, che guadagnano in tutte tre lire 1,20 al giorno, quando non è festa e non piove, e che si mantengono decenti e onorate con quella somma e con gli scarsi incerti della spigolatura e della conocchia, ec., non possiedono in caso di malattia una riserva qualsiasi. Il Comune non le provvede di medicine, e non c’è istituzione alcuna nel paese che porga loro un fil d’aita. Porteranno tuito al Monte, e consu-