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260 parte quarta.

stro di Marina può cominciare immediatamente il lavoro preventivo.

Egli trova invenduti e invendibili i bastimenti, di cui il suo predecessore ottenne la condanna per volo della Camera, voto determinato forse dall’assenso del Garibaldi. — E mentre gli avversarii di lui lo biasimano per ciò, essendo rimasti invenduti, noi ravvisiamo in tale fatto la sua maggiore giustificazione, perchè i bastimenti che nessuno vuole non possono essere adattati alla Marina italiana. — Ma se, invece di distruggerli per prezzo di materiale, il Ministro di Marina proponesse alla Camera di assegnarne uno ad ogni Porto italiano, e almeno due a Napoli come scuola di mozzi, Training Ships, essi diverrebbero di altrettanta utilità a difesa della patria, quanto il Duilio, corazzata a torri, e costrutta interamente di ferro e di acciaio.

L’Italia parmi l’unica nazione al mondo che possa nel tempo futuro rivaleggiare con «la Regina del Mare,» e che oggi possa adunque prendere dall’Inghilterra stessa esempio e modello.

I fanciulli, quivi educati per mozzi a bordo dei bastimenti, sono orfani, miseri, derelitti, raccolti prima che siano divenuti rei, e tale n’è la riuscita, che tutti i capitani fanno ricerca di questi mozzi e a 16 anni li pagano come uomini. Uno degl’Ispettori dei Training Ships Chichester e Arethusa, ove erano allevati 400 mozzi, scrive che in un anno ogni ragazzo in media avea guadagnato 7 chilogrammi in peso, 15 centimetri in altezza e 20 centimetri in larghezza di petto. Si calcola che ogni ragazzo in Inghilterra co-