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saremmo daccapo da qui ad un anno, ove detto popolo non pensasse ad ingegnarsi per guadagnare e per risparmiare.

Trent’anni fa, la condizione delle classi operaie in Inghilterra era più trista che in qualunque altro paese in Europa. Le nuove macchine industriali inventate, le strade ferrate stesse distrussero molte industrie, e ridussero temporaneamente migliaia di onesti e laboriosi alla miseria. Varii rimedii si proposero e provarono. I ricchi stessi, commossi dal crescente squallore, formarono delle Società. Le tasse per i poveri furono aumentate; altri predicò l’astinenza assoluta da bevande spiritose, altri l’emigrazione alle Colonie ed in America.

Rimedii parziali e di breve durata, finchè i Pionieri di Rochdale praticarono il principio di cooperazione. Cominciarono con 500 lire, messe insieme a forza di stenti e di privazioni, da dieci individui. Oggi questa Società fa affari per 6 milioni e 250 mila lire; più, gli operai hanno case proprie, scuole proprie, gabinetti di lettura: e cotanto soprabbonda il capitale sociale da doversi impiegare in altre imprese industriali. Non solamente in ogni grande città inglese, ma anche nei distretti di campagna, artigiani e contadini si servono ai Magazzini cooperativi; e, visto che si spendeva molto nella prima compera all’ingrosso e che l’ostilità dei bottegai schiacciò spesse volte le piccole Società, si pensò di stabilire un magazzino centrale all’ingrosso: e nel 1872 questa Società fece affari per 50 milioni, e d’allora in poi ogni trimestre crebbe dal 37 al 60 per cento. Oggi il principio coope-