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ancora dei rimedii. 209

tout ça. Ma chi vive a Roma sa che la mendicità, lungo il Corso e nelle case, ove persone ben vestite vanno e domandano e trovano l’elemosina con insistenza e alterigia, costituisce una delle molte piaghe della città eterna.

Epilogando, si può dire: sconosciuto in Italia il numero dei poveri; nessuna legge regolatrice della povertà; le Opere pie in balia delle Provincie senza nemmeno l’obbligo di fare un pubblico bilancio.

Oggi stesso siede la Commissione nominata per l’inchiesta sulle Opere pie. Speriamo che saprà riformare quella fatale legge del 1862, che il dottor Pietro Castiglioni chiama «invariabilmente parca ed efficacemente succosa, inspirata ai principii della libertà, e forse precorritrice di tempi, in cui saranno più maturi i frutti, per quel lavorio progressivo di assimilazione che ne fa penetrare il succo vivificatore nel corpo sociale.» (Vedi il già citato capitolo Opere Pie nell’Italia Economica, compilato dal dottor Pietro Castiglioni.)

Questa legge nella sua applicazione alle Provincie Meridionali per lo meno è stata parca per i poveri, succosa per gli amministratori e per le oblate; e tale confusione ne derivo, che le Amministrazioni destreggiando abilmente coll’equivoco possono rifiutarsi al rendiconto, dicendo al Ministro dell’Interno: «La nostra istituzione è educativa, voi non c’entrate;» e al Ministro d’Istruzione Pubblica: «La nostra è Opera Pia, come per esempio tutti gli Asili infantili, e voi non ci avete ingerenza.»

I membri della Commissione hanno innanzi a sè