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208 parte quarta.


Le Opere pie dividonsi in ventiquattro categorie, e nel 1861, esclusa la Venezia e Roma, sommavano a 20,123. Il patrimonio rappresentava la somma di 1,190,932,603 franchi! Di questa ingente somma si spendeva il 14 per cento per culto, stipendii e onorarii pagati a Ministri del culto, oltre al reddito delle Diocesi, delle Parrocchie, dei Canonicati, dei Conventi, dedicati unicamente a provvedere il pane delle anime del volgo, il pane del corpo dei soli eletti, i ministri di Dio.

Il Veneto possiede 715 Opere pie, con un patrimonio di 93,252,608. Le Romagne 473, con un patrimonio di 63,938,079 franchi.

Roma in questo dipartimento come in ogni altri rimase città distinta. Ora i Papi incoraggiarono e incoronarono la mendicità; ora la punirono come ai tempi più barbari in Inghilterra, quando si flagellava, si mutilava degli orecchi, si bandiva, si condannava alla berlina, alle carceri, perfino alla galera, chi stendeva la mano.

La Compagnia di Santa Elisabetta fu una Società ben organizzata di mendicanti. Tutti erano divisi in quartieri e si bastonavano scambievolmente, quando un individuo che aveva il diritto di mendicare in un rione, tentava d’invaderne un altro. Teneva un poeta improvvisatore, una banda; e una volta all’anno i ciechi condotti dagli zoppi andavano in processione alla chiesa scortati dai soldati. Ben inteso che tutti pagavano lo scotto ai preti per Messe a suffragio delle anime del Purgatorio.

Ci si narra che dopo il 1870 nous avons changé