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la ricchezza dei poveri. 103

nascita della bambina prefinire il modo di collocarla nella società, darle casa, interessi, affetti e vita propria. E questo si può fare solamente, incoraggiando le stesse famiglie che allevano le bambine a continuare le loro cure fino a che esse divengano donne. Questo ci pare facilissimo nelle Provincie napolitane quanto altrove.

Il professore De Crescenzio nel libro citato, in cui molti de’ guai da noi narrati sono esposti, dimostra che un anno per l’altro nella Provincia di Napoli nascono 33,000 bambini e che nel primo anno di vita ne muoiono 7000, sicchè ci sono 7000 donne che hanno latte inutile; basta un terzo di queste per dare a ogni esposto una possibilità di vivere. E che la nutrice si affezioni al poppante è una verità così notoria, che non abbisogna di dimostrazione. Chi dunque meglio della balia può fare da madre alla creatura? Mancata la madre propria e il genitore, parmi la cosa più naturale e più facile per offrire alla disgraziata un’avvenire. E qui viene la Casa materna dell’Annunziata, dando alla madre adottiva il soccorso necessario per cibare, vestire ed alloggiare la figlia adottiva, coll’obbligo di mandarla alla scuola ed educarla in tutti i doveri di donna, conferendole tutta l’autorità della madre e altresì la responsabilità. Nel caso di morte o di disgrazia, queste ragazze non sono in istato peggiore o differente da tutte le altre orfane, e han sempre la Casa materna o Brefotrofio che sorveglia e vigila. Havvi grande probabilità che la figlia adottiva sposi qualche membro della famiglia, in cui si alleva; e la Casa che ha fondi può aiutarla con una piccola dote.